Prestiti in 24 ore, è possibile ottenerli in poco tempo?

Negli ultimi anni, il settore dei finanziamenti è diventato di vitale importanza per la maggior parte dei cittadini italiani, che attingono a questo comparto per ottenere quella liquidità necessaria per far fronte a spese programmate o a imprevisti. In quest’ultimo caso, ottenere una risposta celere rappresenta un mantra imprescindibile per moltissimi consumatori, che tendono ad inoltrare la propria domanda a finanziarie che offrono questo tipo di servizio.

Un fenomeno che è in netta ascesa, decisamente dibattuto anche sulla stampa nazionale. Anche la redazione del sito lopinionista.it, nella loro guida ai prestiti in 24 ore senza busta paga, hanno descritto il procedimento completo e le tempistiche precise per ottenere questo prestito, diventato di larga fruizione grazie alla grande rete telematica.

Comparare i prestiti: il primo segreto per scegliere quello più attinente alle nostre esigenze

Internet, infatti, ha consentito di poter rendere decisamente più snelle le richieste di prestito, che possono essere comodamente inoltrate tramite mail o in appositi form presenti sul sito della finanziaria. Per quanto ovvio, la richiesta di prestito può essere valutata celermente solo ed esclusivamente se viene corredata di tutti i documenti: documento d’identità in corso di validità; codice fiscale o tessera sanitaria; ultime tre buste paghe (nel caso si fosse lavoratori dipendenti); ultimo CUD o modello UNICO; permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari.

Prima di accedere ad un prestito in 24 ore, come per qualunque altra tipologia di finanziamento, è opportuno tenere in considerazione alcuni aspetti. Trattandosi di richieste che, nella quasi totalità dei casi, vengono inoltrate tramite Internet, è opportuno verificare la serietà della finanziaria prescelta.

Per far ciò, meglio affidarsi a quei siti che offrono un sistema di comparazione dei prestiti offerti dalle società più serie e professionali presenti in rete, che effettuano un’attenta analisi, in primis, dell’ente creditizio e poi delle offerte che lo stesso mette a disposizione dei consumatori. La comparazione, quindi, risulta un utilissimo strumento anche per valutare la convenienza effettiva di un prestito in 24 ore.

Quando si valuta un prestito, tuttavia, è fondamentale non fermarsi alla prima offerta ricevuta, ma inoltrare richiesta di preventivo ad un numero significativo di finanziarie. Grazie a questa operazione, infatti, è possibile avere un quadro ancor più chiaro e preciso delle condizioni economiche offerte e valutare in modo ancor più compiutamente la convenienza di un prestito personale da erogare in 24 ore.

Come rapportarsi con la finanziaria quando si inoltra una domanda di prestito in 24 ore

Nonostante questa tipologia di finanziamento sia nota al vasto pubblico dei consumatori italiani, che vi fanno ricorso in misura sempre più frequente (specie per finanziare le spese di importo modesto ed impreviste), alcuni nostri connazionali restano scettici nel richiedere anche solo un preventivo online di un prestito in 24 ore.

Una reticenza, nella maggior parte dei casi, dovuta ad un’esperienza col comparto dei prestiti discendente direttamente dal mondo bancario, dove, non di rado, i tempi di attesa sono tutt’altro che snelli: dal momento in cui si inoltra la domanda, infatti, trascorre anche una settimana, se non addirittura 10/15 giorni, prima che il prestito venga erogato in conto corrente.

Da qui, di conseguenza, un po’ di scetticismo verso i prestiti in 24 ore, che risultano, viceversa, quelli maggiormente graditi ai soggetti che ve ne fatto ricorso: ottenere la liquidità in un batter ciglio, riuscendo a far fronte ad una determinata spesa, talvolta non differibile temporaneamente, non può far altro che rendere estremamente felice il sottoscrittore del prestito.

Per mettere alla prova la serietà di una finanziaria che offre questi prestiti, vi suggeriamo di seguire questi due piccoli consigli: la corrispondenza tra utente e finanziaria deve sempre avvenire mediante mail certificata dell’ente creditizio, evitando di poter incappare in truffe; controllare che l’intermediario si identifichi sempre nella corrispondenza e in modo corretto, riportando il nome, cognome, l’ubicazione e numero di iscrizione all’UIC (ufficio italiano cambi).