Leggendo in rete mi sono imbattuto nell’articolo di newsmondo.it che parla di prestiti senza busta paga ed insieme alla redazione abbiamo deciso di approfondire il discorso riassumendo in breve il perché ed il come sia possibile ottenere un prestito senza avere un lavoro, opzione, sino a qualche tempo fa, praticamente impossibile per gli italiani.
D’altro canto, nel corso degli ultimi vent’anni, il mondo del credito al consumo ha affrontato un radicale mutamento nella propria proposizione commerciale agli utenti. Un cambiamento dovuto, in primis, al mutato approccio adottato dagli italiani verso questo mondo: se un tempo, infatti, vi si faceva ricorso solo ed esclusivamente in assenza di disponibilità liquide o finanziarie, oggi viene utilizzato anche per preservare il proprio patrimonio.
Prestiti senza busta paga: un grande aiuto in un contesto come quello attuale
Durante gli ultimi quattro lustri, oltre al tradizionale prestito personale, il mondo del credito ha studiato altre forme di finanziamenti in modo da soddisfare compiutamente le esigenze degli utenti. Il successo della Cessione del Quinto dello stipendio è certamente un esempio calzante: l’erogazione è subordinata all’avallo del datore di lavoro e prevede la trattenuta della rata mensile direttamente in busta paga anziché in conto.
Ma la modalità che ha segnato uno spartiacque nel comparto del credito al consumo, mutandone significativamente l’aspetto, è senza alcun dubbio quella relativa alla possibilità di ottenere un finanziamento senza disporre di un reddito certo e continuativo, elemento, sino a pochi anni or sono, ritenuto indispensabile per ottenere un prestito personale.
Le varie crisi economiche che si sono abbattute negli ultimi anni, da quella finanziaria alla più recente sanitaria, passando per gli attacchi al debito sovrano italiano che hanno messo talvolta a dura prova la tenuta dei nostri conti pubblici, non hanno fatto altro che aumentare, purtroppo, la precarietà lavorativa di una fetta sempre più considerevole di nostri connazionali.
Ed il prestito senza busta paga, in tal senso, rappresenta una valida forma di supporto per drenare liquidità, piuttosto che finanziare l’acquisto di beni indispensabili, a quei soggetti che non dispongono di una entrata fissa mensile. A questa branchia del mondo del credito possono accedere i disoccupati, i lavoratori autonomi, i giovani inattivi (ovvero non studiano né lavorano), gli studenti e i lavoratori non contrattualmente regolarizzati.
Come si può accedere ad un prestito senza busta paga
Quando si avanza richiesta in merito ad un prestito senza busta paga, bisogna, tuttavia, necessariamente presentare alcune garanzie, al fine che la domanda possa essere favorevolmente accolta dall’intermediario creditizio. Quella più comunemente utilizzata consiste nella firma da parte di un garante, che, per quanto ovvio, deve essere percettore di un reddito e non risultare eccessivamente sovraindebitato.
In alcuni casi, però, si può ottenere il prestito senza dover ricorrere alla garanzia da parte di un soggetto terzo, specie se si dispone di entrate mensili continuative alternative. L’esempio più classico, in tal senso, è rappresentato dal percepimento di un affitto mensile per aver concesso in locazione un immobile di proprietà, sia ai fini residenziali che commerciali.
Talvolta, il solo percepimento dell’affitto potrebbe dar corso, specie se il rapporto familiare e personale con l’istituto non è consolidato nel tempo, alla richiesta da parte dell’ente creditizio di porre un’ipoteca sull’immobile concesso in locazione. Una situazione, qualora si palesasse, che potrebbe risultare particolarmente gravosa se l’importo richiesto fosse non troppo elevato: ad esempio, ipotecare un immobile dal valore di €.120.000 per un prestito di €.7000, con annesse le spese notarili, risulterebbe decisamente poco conveniente.
Molto meglio, in tal senso, porre a pegno alcuni beni mobili, come ad esempio quadri, orologi o, più in generale, oggetti di valore, piuttosto che “pegnare” strumenti finanziari intestati allo stesso richiedente o ad un eventuale soggetto terzo che figura come garante dell’operazione.